Verso il congresso 2010

11 Giugno 2009

Verso il congresso 2010”

La Conferenza Permanente delle donne del PD contribuisce alla fase congressuale proponendo la propria analisi politica in ottica di genere.

Paolo Calvano, nel proporre la sua candidatura a Segretario, ha sottolineato la necessità e la volontà di coinvolgere le donne nella costruzione e nella gestione della linea politica, senza discriminanti nè stereotipi che possano relegarle in ambiti da “componente rosa”. E’ un passaggio importante perché legittima un’attenzione ad una tematica urgente e di grande importanza. In questo documento se ne prende atto e nel contempo si postulano alcuni punti fermi.

La storia non è mai stata semplice per le donne Italiane. Si vuole ricordare che la nostra Costituzione, da cui il Partito vuole trarre i principali valori ispiratori, nacque in un clima storico di eccezionale tensione innovativa e fu il risultato dei lavori di un’Assemblea nella quale prevalsero soluzioni illuminate grazie alla convergenza più nobile tra diverse ispirazioni culturali e politiche e che, anche allora, non fu facile giungere a risultati soddisfacenti in materia di diritti della donna. Le deputate alla Costituente, le prime elette in un’Assemblea Parlamentare Italiana, dovettero lottare, per esempio, per scongiurare che nell’articolo 51, volto a garantire le Pari opportunità nell’accesso agli uffici pubblici “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici in condizioni di eguaglianza (alle “cariche elettive” si aggiunse solo in seguito) secondo i requisiti stabiliti dalla legge”, si introducesse un limite chiaramente riferito alle donne con la frase “conformemente alle loro attitudini”. Le Costituenti diedero battaglia per far cadere quel limite, che rifletteva un giudizio duro a morire.

Rispetto al passato si sono fatti notevoli passi in avanti verso l’uguaglianza di genere che hanno permesso il miglioramento della condizione femminile e del progresso della società, ma restano ancora molte le cose da fare.

La Conferenza Permanente delle donne Pd sottolinea l’importanza dell’Art. 1, comma 3 dello Statuto del Partito Democratico: “Il Partito Democratico si impegna a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne. Assicura, a tutti i livelli, la presenza paritaria di donne e di uomini nei suoi organismi dirigenti ed esecutivi, pena la loro invalidazione da parte degli organismi di garanzia. Favorisce la parità fra i generi nelle candidature per le assemblee elettive e persegue l’obiettivo del raggiungimento della parità fra uomini e donne anche per le cariche monocratiche istituzionali e interne. Il Partito Democratico assicura le risorse finanziarie al fine di promuovere la partecipazione attiva delle donne alla politica”

Si ricorda che l’art. 19 dello Statuto precisa che “Il Regolamento quadro …. nel disciplinare le diverse modalità di selezione democratica dei candidati per le assemblee elettive”, si attiene ad alcuni principi tra i quali ”la democrazia paritaria tra donne e uomini”, ma la realtà mostra pesanti criticità al riguardo.

La Conferenza osserva che i dati rilevati in seguito alle precedente tornata elettorale, nei Comuni della Provincia di Ferrara in cui si sono affermate le liste di centro sinistra, mostrano una presenza di donne nelle Giunte Comunali molto inferiore rispettto all’atteso 50% e quindi non paritaria.

L’auspicio della Conferenza è quello che in previsione delle future elezioni amministrative del 2011 il Segretario Provinciale, come da impegni assunti verbalmente, faccia in modo che tra le modalità della formazione delle liste elettorali e nella formazione delle giunte comunali, laddove il risultato elettorale premierà le liste di centro sinistra, venga rispettato il principio della parità di genere nella distribuzione degli incarichi.

Si ritiene inoltre che il Partito Democratico debba impegnarsi di più a promuovere e sostenere interventi per favorire l’aumento dell’occupazione femminile, poiché il lavoro delle donne può essere, oltre che un importante supporto per lo sviluppo dell’economia del nostro territorio, lo strumento strategico per alleviare la crisi e determinare una società più giusta, in assoluta controtendenza con le scelte dell’attuale Governo.

La Conferenza ritiene che il Partito Democratico debba caratterizzarsi per una decisa scelta di campo su nuove politiche di educazione, puntando su argomenti necessari da affrontare in tempi di difficoltà economiche e nell’assoluta necessità di pensare alla società del futuro. Che sia: sostenibile per le nuove generazioni (a partire dal sistema scolastico, da rifondare e su cui investire anche come momento formativo delle coscienze dei nuovi cittadini); pronta a ripristinare opzioni sui consumi che contrastano con l’input commerciale e dannoso inculcato dai media e tanto caro alla destra italiana; equilibrata nei rapporti familiari (no a ruoli sessisti, educazione dei figli, partecipazione alle reti solidali, formazione civica, forme di auto-aiuto, lavoro condiviso); capace di agire collettivamente per la distribuzione equa del lavoro e del reddito.

In questi aspetti della vita diventano apprezzabili le differenze di visione fra destra e sinistra, e il PD non può e non deve sottrarsi da un protagonismo in cui gli elettori riscontrino effettivamente una netta caratterizzazione.

Questi sono i temi concreti su cui le donne democratiche ferraresi vorrebbero veder declinato il riformismo del PD.

Si auspica che il Partito Democratico di Ferrara, con l’apertura dell’Ospedale di Cona, ponga tra gli indicatori più importanti per garantire un servizio sanitario di qualità alle cittadine e ai cittadini la prestazione della partoanalgesia e si impegni quindi affinchè venga garantito alle donne partorienti la scelta del “parto indolore” che permetterebbe, tra l’altro, di ridurre il ricorso al parto con taglio cesareo.

Infine si auspica che di fronte alla sfida complessa che le donne dentro al PD devono fronteggiare con una presenza attiva, rispettata e produttiva, si dia importanza al dialogo tra generazioni e il dovuto “spazio” alle donne affinché queste affinino gli strumenti di una partecipazione politica efficace, cominciando con il favorire facilitazioni della gestione degli impegni familiari e assistenziali che investono principalmente le donne.

La Conferenza permanente si propone come un luogo per dare alle donne democratiche la possibilità di:

  • conoscersi, confrontarsi, elaborare posizioni condivise attraverso un rapporto dialettico tra le diverse culture che sono confluite nel PD,
  • perseguire e trovare soluzioni che esprimano tutte le potenzialità del pensiero femminile, per una innovazione della politica tanto auspicata.

È un’occasione, per noi donne che trasversalmente siamo accumunate dalle stesse discriminazioni anche se in ambiti diversi (professionali, personali, familiari e sociali), che dobbiamo cogliere per far sentire la nostra voce e perché la nostra voce trovi la forza di pesare per essere ascoltata.

Coordinamento Provinciale Conferenza Permanente Donne Pd


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