L’Internazionale, l’attacco alla Magistratura, la Giustizia italiana

6 Ottobre 2010

di Rita Reali, Resp.le Giustizia PD Ferrara

In questi giorni Ferrara ha ospitato il bellissimo Festival “Internazionale”; credo sia stato motivo d’orgoglio per i ferraresi, uscire di casa e vedere la città popolata da persone, che arrivavano da ogni parte d’Italia – e non solo -partecipare alle tantissime iniziative che hanno visto protagonisti giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo.

La sete di conoscere, di informarsi è testimoniata dalle piazze, sale, teatri, cinema, sempre gremiti, dalle code ordinate che distribuivano tagliandi per garantire l’accesso all’incontro programmato.

Gli spettatori del Festival erano soprattutto giovani e con i loro occhi e le loro orecchie hanno visto e sentito, per esempio, il giornalista afgano Said Yaqub Ibrahimi (in videoconferenza da un luogo segreto), oppure Horacio Verbitsky e Miriam Lewin con le loro indagini sui “voli della morte” in Argentina o ancora Valerio Mastandrea che leggeva “Accattone”. Momenti di grande emozione e partecipazione dove i valori fondamentali della democrazia, il diritto di tutti alla libera informazione, il sacrificio quotidiano di persone che lottano per questi valori, erano al primo posto. Momenti di alto profilo etico e anche professionale che ci hanno catapultato in un’altra dimensione, stimolando così il nostro impegno civile e il nostro impegno per la difesa dei diritti fondamentali.

Ma….è bastato fare ritorno nelle nostre case, accendere la televisione o leggere il quotidiano per essere riportati alla realtà, la bolla di vetro si è infranta in men che non si dica!

La Magistratura italiana “sarebbe parte di un’associazione a delinquere diretta a sovvertire l’ordinamento democratico dello Stato”, così si è pronunciato Berlusconi nei confronti dei Giudici italiani.

L’alto profilo… dell’affermazione, che fortunatamente non ha nulla da spartire con i contenuti di “Internazionale”, e che stride con i medesimi, non necessita di particolari spiegazioni o commenti, ma due parole vorrei spenderle.

Innanzitutto è un’affermazione gravissima, soprattutto se proviene da un Presidente del Consiglio, ma, fatta questa breve premessa – anche per esprimere solidarietà alla Magistratura, da parte del PD Provinciale – provate a pensare nei confronti di quali categorie o diritti l’attuale maggioranza politica ha rivolto con insistenza i suoi attacchi. La risposta è una sola: Giudici e Informazione. I primi garantiscono la legalità, i giornalisti la conoscenza, la trasparenza, valori essenziali per una democrazia che voglia essere tale.

L’opera di delegittimazione dei Giudici, da parte di Berlusconi in primis, è in verità iniziata molto tempo fa; ora sta però raggiungendo il culmine e corre su un doppio binario: da una parte l’accanimento mediatico contro l’operato dei giudici attraverso stampa e televisione e dall’altro, il tentativo di introdurre norme che minano l’indipendenza e l’autonomia della magistratura – principio fondamentale della nostra Costituzione.

Il diritto dei cittadini ad essere informati ha subito, da ultimo, un pesante attacco attraverso il tentativo di far approvare alle Camere il disegno di legge sulle Intercettazioni, soprannominata giustamente “la legge bavaglio”. L’insorgere dell’opposizione, le manifestazioni dei giornalisti e dei cittadini hanno fatto sì che oggi tale proposta di legge giaccia su un binario morto.

Gli attacchi all’Informazione e ai Giudici sono andate di pari passo con un altro spudorato tentativo: quello di risolvere i guai giudiziari di Berlusconi e dei suoi amici.

Infatti dall’inizio Legislatura lo schema è stato questo: Lodo Alfano, Lodo Alfano Costituzionale, Legittimo impedimento, Processo breve e ora, pare, Processo allungato…

Non è la sede per entrare nel merito di ciascun disegno di legge, ma basti solo pensare che se il DDL sul processo breve fosse diventato legge, i processi che vedono tutt’ora imputato il nostro Presidente del Consiglio, per corruzione giudiziaria MILLS, MEDIASET e MEDIATRADE, sarebbero dichiarati prescritti, processi oggi sospesi a seguito della legge sul legittimo impedimento. Ma insieme a questi processi che vedono Berlusconi sul banco degli imputati, verrebbero posti nel nulla migliaia di altri processi con un costo sociale altissimo, cancellando ogni speranza di giustizia per le vittime di reati di particolare gravità: tra gli altri, sarebbero destinati all’immediata estinzione i processi per il crack Cirio e Parmalat, per le scalate alle Banche Antonveneta e BNL, per la corruzione nella vicenda ENI-POWER, per le morti bianche della THISSEN, per le morti da amianto.

In Italia, oltre all’emergenza economica (la crisi economica non è certo superata) e all’urgenza di risanare la finanza pubblica, c’è una terza emergenza, quella della GIUSTIZIA: basti solo pensare alla giustizia civile e al suo cattivo funzionamento; ci sono cittadini che per ottenere una pronuncia definitiva in un processo civile impiegano anche 15 anni, non esiste una adeguata tutela del credito, una lenta burocrazia crea difficoltà ad investire nel nostro Paese, i conflitti familiari, che a volte sono drammatici si protraggono per troppo tempo.

Voi pensate che un investitore straniero non valuti tutte queste condizioni quando decide di investire in un Paese estero? Voi pensate che un investitore non prediliga un Paese dove la legislazione assicura una rapida soluzione dei conflitti e tempi rapidi di esecuzione di una sentenza?

Ma….l’attuale Governo non affronta l’emergenza GIUSTIZIA, non è stato presentato alcun disegno di legge che riformi l’intero processo civile, non è stato presentato alcun disegno di legge che riformi il processo penale, non è stato presentato nessun disegno di legge che metta mano alla precaria situazione in cui si trovano le carceri e i detenuti.

Al nostro sistema giudiziario servono interventi non disorganici né settoriali, il tema del rinnovamento della Giustizia va affrontato in ogni settore, così come ha ricordato in questi giorni il nostro Presidente della Repubblica.

Il Partito Democratico ha presentato alcune proposte riformatrici e si batterà affinchè una riforma organica della Giustizia venga attuata nel più breve tempo possibile, poiché solo delle menti miopi o condizionate da interessi personali, non comprendono che una riforma vera della Giustizia può mettere una bella ipoteca sulla competitività del nostro Paese e migliorare la qualità di vita degli italiani.

Io credo, che di fronte a questo tracollo etico, che sta interessando settori sempre più ampi della classe dirigente del nostro Paese, di fronte a Governanti costretti alle dimissioni perché oggetto di indagini da parte della Magistratura, di fronte a rappresentanti delle Istituzioni che mettono al primo posto i loro interessi personali invece di quelli del Paese, sia necessaria una grande mobilitazione culturale e politica con l’impegno di tutti, solo così si potrà rispondere degnamente agli attacchi ai valori fondamentali della nostra Costituzione, solo così si potrà rispondere degnamente al coordinatore del Pdl Maurizio Gasparri quando mette in dubbio l’imparzialità di un Magistrato come Armando Spataro, titolare dell’indagine del fallito attentato a Belpietro. E chissà che l’effetto “Internazionale” si tramuti in uno stato permanente.


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