Il rapporto tra PD e sindacati

12 Novembre 2010

di Paolo Calvano

Quattromila e cinquecento posti di lavoro in meno nel biennio 2008-2009 in provincia di Ferrara, difficoltà sempre più crescenti per i giovani nel mondo del lavoro, tra precariato e disoccupazione, segnali di ripresa ancora timidi, aziende del manifatturiero e delle costruzioni in difficoltà. Il Paese che uscirà dalla crisi non sarà quello che vi è entrato, né sarà possibile ricreare in pochi mesi ciò che si è perso in questi due anni e i dati ci dicono che ciò vale anche per Ferrara.

Per questo, il lavoro e l’occupazione sono la priorità dell’agenda politica del Partito Democratico. E’ innanzitutto questo ciò di cui si sta discutendo all’interno del partito di maggioranza relativa della provincia di Ferrara.

Una provincia nella quale l’unità sindacale e l’interlocuzione tra le istituzioni, le parti sociali e le organizzazioni di categoria, ha da sempre caratterizzato il clima sociale, contribuendo a creare le condizioni che hanno portato a ridurre il tasso di disoccupazione allineandolo a quello del resto della regione, un’operazione riuscita in questi anni dalla quale non si deve retrocedere.

Il Governo a Roma ha abdicato al suo ruolo di guida, costringendo le associazioni di categoria a metter in campo un tavolo nazionale per lanciare nuove idee e per ridare slancio al Paese. Un tavolo a cui le parti sociali, tutte, hanno deciso di aderire e dare un contributo indispensabile.

A Ferrara il PD, che guida una parte consistente degli enti locali di questa provincia, non vuole fare come il Governo, ma vuole assumere un ruolo attivo come soggetto che si prende la responsabilità di rilanciare politiche sul territorio che siano in grado di creare il clima sociale e le condizioni economiche utili a mantenere le imprese sul territorio e a rilanciare una nuova fase di attrazione degli investimenti, nonostante le tante deficienze del Governo.

Il rilancio dell’occupazione dovrà inevitabilmente passare attraverso processi di innovazione, che devono tenere insieme la capacità di affrontare la globalizzazione con i diritti delle persone e la tutela dell’ambiente, in un contesto di risorse calanti con cui dover fare i conti. Un impegno che contempla la necessità di fare ogni sforzo, nonostante i tagli del governo, per non fare passi indietro sulle politiche a difesa dello stato sociale e dei più deboli. Sono queste le priorità politiche da condividere fra istituzioni, organizzazioni di categoria e parti sociali.

Il Partito Democratico nasce per unire e non per dividere. E’ per questo che colgo l’occasione per invitare le parti sociali, tutte, ad aprire una fase di confronto con il PD per contribuire, assieme, a costruire quel Patto per l’Occupazione che oggi, anche a Ferrara, appare ineludibile per uscire dalla morsa della crisi. Proviamo a riempire i titoli dei giornali con proposte utili a rilanciare l’economia del nostro territorio, non facendo emergere le facce, ma concentrandoci soprattutto sulle idee.

Lancio una proposta anche a chi è iscritto al sindacato e ha deciso contemporaneamente di avere la tessera del Partito Democratico: nei giorni scorsi abbiamo inaugurato l’avvio della Conferenza Programmatica Provinciale, a cui ho invitato a partecipare tutti i nostri iscritti e amministratori, e alla quale invito a partecipare anche tutti coloro che sono iscritti al PD e operano nel sindacato, per venire a dare il loro importante contributo.


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