4 sì ai referendum

7 Giugno 2011

di Sandra Carli Ballola (Responsabile diritti Segreteria Provinciale PD Ferrara)

Voterò quattro sì ai quesiti referendari che ci saranno proposti il 12 e il 13 giugno prossimo.

Quattro sì per garantire il diritto alla legalità , alla democrazia, alla salute e all’ambiente.

Un sì contro il legittimo impedimento che differenzia i cittadini davanti alla legge agevolando il Presidente del Consiglio (e i Ministri) nel non presentarsi alle udienze dei processi.

Un sì per l’abrogazione della norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio nazionale. Molti scienziati, tra cui Vincenzo Balzani, affermano che la produzione di energia nucleare non è conveniente poiché molto costosa, soprattutto per un paese, come l’Italia, che non ha uranio. Inoltre molto pericolosa , non solo per il problema dello smaltimento delle scorie che non è statoancora risolto ma per i rischi insiti in centrali , molto difficilmente smantellabili, che possono causare disastri apocalittici come Chernobyl e Fukushima ci testimoniano tragicamente.

Meglio puntare alle energie rinnovabili, come il sole, l’eolico, le biomasse, all’efficienza e al risparmio energetico, alla salvaguardia e al riassetto del nosro territorio.

E poi due sì per l’acqua pubblica , per garantire un forte governo pubblico su un bene essenziale per la vita. Due sì contro la privatizzazione forzata del servizio idrico e dei servizi pubblici locali.

C’è un diritto fondamentale all’accesso da parte di tutti ai beni essenziali, come l’acqua, che appartengono a tutti e a nessuno, nel senso che sono “a titolarità e tutela diffusa” per cui tutti vi possono accedere e nessuno può vantare potere esclusivo. Devono essere amministrati muovendo dal principio della solidarietà , della condivisione e della sostenibilità, con un proprio regime giuridico,(l’art. 43 della Costituzione indica la strada) perché è da queste fondamenta economico-culturali che si può realizzare il disegno di società contenuto nella Costituzione.

Come scrive Stefano Rodotà, il tratto unificante dei quesiti referendari è di riguardare i beni comuni. “ Il bene comune dell’acqua sottratto alle pretese speculative. Il bene comune della salute e dell’ambiente sottratto al rischio nucleare. Il bene comune della legalità sottratto ad una giustizia a due velocità prodotta dal legittimo impedimento”.

Temi importanti per la vita collettiva e per il futuro dei nostri figli. Dettano l’incipit della prossima agenda politica.

Votare quindi è importante per iniziare una nuova fase nella storia di questo Paese.

Agisci sempre come se le tue azioni facessero la differenza. La fanno”


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