Direzione Provinciale: dal terremoto alle elezioni amministrative

25 Maggio 2012

Si è riunita ieri sera la Direzione Provinciale del Partito Democratico di Ferrara dopo un intenso dibattito al quale hanno partecipato amministratori, segretari di circolo ed altri esponenti del partito, si è votata all’unanimità la relazione del Segretario Paolo Calvano.

Sono stati affrontati i temi del terremoto e delle elezioni amministrative.

Per quanto concerne il sisma, Calvano dopo aver espresso cordoglio per le vittime e vicinanza a tutta la popolazione così duramente colpita, ha evidenziato la grande capacità dimostrata dai Comuni, Province e Regioni nell’affrontare l’emergenza delle prime ore, grazie soprattutto all’impegno della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e della Prefettura.

Ora è necessario trovare le risorse per tornare alla normalità e far ripartire il sistema economico, la vita delle persone ed il loro lavoro sono le priorità; per questo il PD farà di tutto per evitare che il territorio rimanga da solo quando si spegneranno le luci dei riflettori.

Per quanto riguarda Comacchio il Segretario ha sottolineato che la responsabilità politica va oltre quel territorio “perchè tutti abbiamo pensato di trovarci di fronte il centrodestra, ma quando lo schema è cambiato e l’avversario è diventato l’esponente grillino, la scelta fatta dal PD ha assunto immediatamente i connotati del “vecchio” ”.

Ad avviso del Segretario “il PD ha avuto troppa paura di perdere, Comacchio deve rappresentare una lezione anche per l’immediato futuro. A Comacchio tutti i Partiti hanno perso, anche quella sinistra radicale che al secondo turno è salita sul carro del vincitore e che credo debba quantomeno spiegare perchè, pur stando in Giunta con Errani e Zappaterra, a Comacchio portava in giro striscioni canzonatori dell’una e dell’altro”

Comacchio e Parma -sempre a detta del Segretario- hanno evidenziato che o il PD cambia e torna ad essere una grande forza aperta e plurale con un chiaro profilo di idee o ciò che è successo a Parma succederà in tutta Italia. O si cambia o si muore, un cambiamento che deve avvenire anche sotto il profilo etico e morale e far si che chi ha troppi mandati sulle spalle lasci lo spazio ad altri”

Il PD deve dimostrare in modo chiaro che vuole ridurre il numero dei parlamentari e riformare il sistema elettorale e se ciò non avverà dovrà esser chiaro anche nei fatti che la responsabilità è di altri.

Siamo chiamati a dimostrare, anche su questo, una nostra chiara volontà, altrimenti le primarie per i parlamentari -inevitabili- potrebbero non essere sufficienti.

Un rinnovamento quindi che a Ferrara è partito da tempo, ma che deve essere un processo continuo non solo di carattere generazionale, ma soprattutto culturale.

Dobbiamo essere nelle condizioni di sciogliere alcuni lacci, non possiamo tagliare centinaia di migliaia di euro di costi della politica nei Comuni per poi ritrovarci, ad esempio, in grandi aziende pubbliche, amministratori che non sono disposti a ridursi stipendi faraonici, oppure non possiamo annunciare che riduciamo il numero di aziende che forniscono servizi pubblici e poi tentennare nel farlo realmente. Per il futuro dev’essere ancor piu’ forte ed evidente che le modalità di selezione della classe dirigente passerà per requisiti di merito e competenze.

Oggi la credibilità della politica passerà soprattutto attraverso i Sindaci, ed anche dentro il PD devono rappresentare il vero elemento di radicamento territoriale, insieme ai nostri Circoli, attorno ai quali costruire in tempo di crisi un nuovo progetto per il territorio.


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