In ricordo di Daniele Lugli – intervento in Consiglio Comunale di Anna Chiappini

15 Giugno 2023
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In ricordo di Daniele Lugli

 

Diverse testimonianze sulla rete e nei quotidiani hanno parlato del debito che Ferrara e il Paese hanno nei suoi confronti. Noi preferiamo sottolineare la coerenza di un’esistenza in cui valori, ideali, fede politica e prassi di vita rappresentavano un unico, solido nucleo, in grado di trasferirci svariate ricchezze con la semplicità, la convinzione e la gratuità del dono. Nessun debito, perciò, ma ammirazione e gratitudine e, semmai, un forte invito a proseguire sul cammino del suo impegno.

Risulta impossibile rendere conto di tutta l’attività da lui sviluppata, che lo ha reso solido punto di riferimento per chi si riconosce nei valori della pace, della nonviolenza, dei diritti, dell’inclusione, dell’ integrazione sociale e culturale, della qualità della vita, della difesa dell’ambiente. Diverse realtà cittadine e non, afferenti a questi temi, che ora ci sembrano quasi scontate, hanno preso avvio grazie a lui o sono state da lui sostenute.

Avvocato, si abilita all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche. Gli anni 60 sono anni di grande fermento, la sua vita politica si muove tra Ferrara e il mondo. Pensa però che il cambiamento lo si fa a partire dal locale. Assunto dalla Provincia Di Ferrara, ne diventa Segretario Generale. Collabora con Antonio Slavich per la trasformazione dei manicomi, già prima della Legge Basaglia. Negli anni 70 è docente di Sociologia dell’Educazione all’Universitá di Ferrara con il sociologo L’Abate. Avvia i primi corsi per l’abilitazione all’insegnamento, fa  ricerca sulle disuguaglianze nella scuola, collaborando con la pedagogista Egle Becchi. È uno degli artefici delle 150 ore per il diritto allo studio nel ferrarese: insegna diritto, spinge i giovani ad attivarsi nel sindacato. Porta innovazione negli incarichi politico- amministrativi. È componente del Comitato Regionale di Indirizzo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria S.Anna di Ferrara, componente del Comitato Etico dell’Arcispedale Sant’Anna, componente del Collegio dei Garanti del Comune di Ferrara. Dal 1970 al 75 come assessore a Codigoro apre la Biblioteca e la prima Scuola d’Infanzia; dal 1975 all’80 è Assessore alla pubblica istruzione di Ferrara, dove si spende per l’abbattimento delle classi differenziali, trasforma le “colonie estive” in momento educativo, realizza esperienze che includono ragazzi con disabilità. Negli anni 80 si allontana dalla vita dei partiti, ma non rinuncia al servizio alla Comunità. Frequenta la Scuola di Alta Formazione di Bologna, partecipa alla Commissione Regionale istitutiva di Rai 3, è vice presidente del Teatro Comunale di Ferrara, consulente giuridico per gli Enti Locali. Viene eletto portavoce del Forum del Terzo Settore della Provincia di Ferrara. Dal 2008 al 2013 la Regione Emilia Romagna lo nomina Difensore Civico, con particolare attenzione ai diritti dei migranti.

E’ stato insignito dal Presidente Sandro Pertini del titolo di Ufficiale della Repubblica.

Tuttavia, elencare tanti dati del suo fare, comunque in sintesi e sempre per difetto, non rende merito al suo essere. Perchè in persone della caratura di Daniele il primato dell’essere è sostanziale, è punto di partenza dell’agire, sua legittimazione e profonda ispirazione e sostegno. 

Daniele era uomo di pace, a cui ha dedicato tutta la sua vita, la sua intelligenza, le sue emozioni, le sue relazioni, le sue grandi capacità politiche, amministrative, comunicative, nel nome della Nonviolenza. Allievo di Aldo Capitini, ha  partecipato alla fondazione del Movimento Nonviolento, da cui non si è mai distaccato, diventandone Presidente Emerito. Con Pietro Pinna ha aperto l’Italia all’obiezione di coscienza, partecipando a manifestazioni quando era un reato anche solo nominarla, venendo assolto in tutti i processi. Ha scritto instancabilmente articoli per la rivista Azione Nonviolenta e sul suo blog, redatto ricerche, recensioni di libri e altrettanto instancabilmente ha incontrato intere generazioni di docenti, studenti e bambini, e con questi ultimi in particolare sapeva dialogare con naturalezza, creatività e grande efficacia.

Daniele era uomo misurato, di profonda cultura e umanità, intelligentemente ironico e generoso. Come ha ricordato una cara amica, non ha mai accettato scorciatoie, preservando il bene che gli era più caro, la sua libertà interiore.

L’ultima grande fatica scritta di Daniele è il  saggio storico “Silvano Balboni era un dono..”, edito nel 2017, dedicato al giovane ferrarese nonviolento, morto a soli 26 anni, di cui lui parlava con intima emozione e consonanza. Riprendendo le sue parole, Daniele è stato per la nostra città un grande dono, che, come ha detto un amico, ci ha lasciato un grande pieno incontenibile.

 

Anna Chiappini

Consigliera Comunale PD Ferrara


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