“La primavera dei popoli”: resoconto di un incontro di successo.

24 Marzo 2011

Una serata piena di gente quella che, lunedì scorso , all’Arci Bolognesi , è accorsa per vedere il film Viaggio a Lampedusa e accogliere con calore il deputato PD Jean-Leonard Touadi.

L’iniziativa La primavera dei popoli. Cosa sta succedendo nel Mediterraneo? , organizzata dal Partito democratico di Ferrara , ha visto Sandra Carli Ballola, responsabile provinciale diritti e migranti, Giuseppe di Bernardo, regista del film e Jean-Leonard Touadi, deputato, discutere sugli eventi che stanno attraversando il Maghreb e il Medio Oriente.

Il film , girato nel 2010, narra il viaggio che quattro amici compiono a Lampedusa per cercare risposte al fenomeno delle migrazioni . Emerge che l’immigrazione non è un fenomeno passeggero che deve essere fermato ; a leggere la storia e ascoltando le voci degli abitanti appare chiaro che le migrazioni sono un evento connaturato all’essere umano e non si possono fermare.

Lampedusa diviene così un luogo dell’anima : un’isola dalla bellezza sconvolgente , da sempre aperta all’accoglienza dei naviganti, dei viaggiatori che qui si fermavano , si incontravano, ripartivano. Ancor oggi luogo aperto e solidale con i migranti ma lasciato solo ad affrontare una prova che richiede sostegno e scelte nazionali, che non ci sono forse per suscitare ancora una volta l’allarmismo a la paura dello straniero.

Touadi ha sottolineato l’incapacità di questo governo ad affrontare le insorgenze in atto che stanno ridefinendo il profilo politico-sociale dei paesi nostri dirimpettai. Invece di avvalersi della particolare amicizia che lega il nostro premier a Gheddafi per tessere una trattativa incalzante e necessaria ad evitare i massacri e la guerra , Berlusconi ha lasciato passare tempo utile senza che l’Italia fosse in grado di ricoprire alcun ruolo .

Il deputato ha affermato, inoltre , che le politiche messe in atto negli ultimi anni hanno nutrito la formazione di un senso comune in cui l’altro, il debole, il povero è percepito come un nemico, il capro espiatorio dei nostri mali. E sulla paura si è creato il consenso.

Sandra Carli Ballola ha ricordato che le rivolte dei giovani maghrebini , istruiti e disoccupati, richiamano le proteste, di questi mesi , degli studenti italiani e inglesi : è una generazione che chiede di poter costruire il proprio futuro e di poter decidere della propria vita , e per i giovani africani l’Europa rappresenta un sogno di libertà e rivendicano il diritto alla mobilità.

Occorre ,pertanto, mettere in campo politiche lungimiranti in grado di affrontare le trasformazioni in atto senza farsi risucchiare dai pregiudizi e dai luoghi comuni e senza nascondersi i problemi che ci sono. La Germania di Kohl, per esempio, seppe affrontare la caduta del muro di Berlino senza chiudersi in un’ottica difensiva ma lanciando una visione strategica.


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