Una riflessione sulla crisi Ucraina

28 Febbraio 2022
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Il Dnipro è il fiume che attraversa nord-sud l’Ucraina; Putin forse lo vede come naturale punto di confine tra l’Ucraina filo-Europea (quella dell’Euromaidan, per intenderci) e quella filo russa. Far bagnare i soldati alle sue sponde orientali potrebbe davvero essere l’obiettivo finale dello zar moderno, che otterrebbe così un triplice obiettivo: avere un confine naturale con la zona europea  creando un collegamento con la Crimea, annettere ufficialmente il Donbass a beneficio della popolazione russa ivi residente, smilitarizzare l’Ucraina vicina alla Nato. L’invasione globale del paese servirebbe in tal senso come pretesto per vendere come “regalo” in sede di negoziazioni l’arretramento ucraino oltre il Dnipro. Oltre le sanzioni e le minacce di invio di forze massicce, vedremo se la Nato interverrà direttamente. Sarà un’invasione russa rapida e veloce vista la poca simmetria delle forze in campo. Ma i soldati ucraini non sono quelli del 2014; sono stati arruolati ed addestrati da Usa e alleati e sono pronti a rendere ai russi – non l’invasione – ma l’occupazione un vero inferno. Temo il bagno di sangue ed una conta dei morti inquietante che già sta salendo in queste ore. Putin dal canto suo è riuscito ad unire più che mai tutto il mondo occidentale – persino la nostra maggioranza di governo – incarnando l’incubo di una guerra in Europa che non vedevamo da più di vent’anni. Le cose che davamo per scontate, ora non lo sono più e forse sta davvero iniziando una nuova epoca dove gli Usa dovranno tornare a pensare al panorama geopolitico europeo. E l’Europa? Fa quello che sa fare meglio: condannare all’unanimità l’atto di aggressione e organizzare ogni misura solidale ed umanitaria a sostegno della popolazione. Di più non può fare, manca unità di intenti, politiche estere e sicurezza. E di questo dovremmo pentircene ogni giorno.

L’ombra della guerra minaccia di nuovo l’Europa ed i fantasmi del passato tornano a ricordarci che se non la studiamo, se non capiamo il perchè accade questo, la Storia continuerà a ripetersi con gli stessi tragici risvolti, ancora ed ancora…

Ferma ed unanime deve essere la condanna all’atto di aggressione perpetrato dalla Russia ai danni dell’Ucraina; solo la via diplomatica e la pace possono curare e prevenire le sofferenze di un popolo e i drammi di un’intera nazione civile. Sono questi gli effetti collaterali di un ciclo storico che non riusciamo – o non vogliamo – interrompere.

In queste ore difficili, un pensiero vada innanzitutto alle donne e agli uomini, ai bambini e alle bambine dell’Ucraina che subiscono i bombardamenti di questa guerra assurda. Così come esprimiamo vicinanza alla comunità Ucraina a Ferrara e a tutte le persone che in nome dell’Italia sono sul campo e operano per la pace: militari, diplomatici, membri dell’intelligence. Ma anche cooperanti, volontari, giornalisti e chi opera a vario titolo.

 

Enrico Segala

Referente Scuola e Cultura

Segreteria Unione Comunale PD Ferrara


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